Progetto di massima per il Parco
fluviale di Lambioi
Belluno
1998
Il progetto è stato redatto, su incarico del Comune di Belluno, in
collaborazione con la dott.ssa Simonetta Zanon e l'arch. Luca Nanni.
L'area di progetto comprende le rive del Piave in un tratto che
lambisce la città di Belluno.
La sponda destra è maggiormente relazionata alla vita della città, per
collocazione naturale e storia.
Caratterizzano questa sponda un argine in cemento, la strada di
collegamento tra l'accesso da sud e la periferia ovest, un grande
parcheggio, dotato di scala mobile, e gli
impianti sportivi (piscine e palaghiaccio).
La sponda sinistra, invece, ha caratteri ben diversi: gli argini sono
molto più naturali, e le relazioni con la città appaiono oggi davvero
inconsistenti. La ragione della frattura
sta certo nella difficile accessibilità all'area dal centro urbano, ma
anche nella fisionomia dell'area stessa
che, nella sua apparente naturalità, è sempre sembrata un qualcosa di
staccato, di extraurbano.
Il fiume quindi, ha sempre costituito un elemento di separazione
tra la città ed il suo "fuori", anziché diventare l'elemento di
coesione tra il centro urbano e il suo
immediato intorno.
Il progetto prevede di migliorare l'accessibilità all'area con un
sottopasso di collegamento con la città, per evitare che l'abbandono di
un'area difficilmente raggiungibile,
vanifichi qualsiasi intervento.
Il riconoscimento dell'ambiente fiume e di tutta la sua storia, è, in
questo caso, il riconoscimento e la conseguente salvaguardia e
valorizzazione della diversità fra le due
sponde.
Per questo, la sponda destra, già molto artificiale, è parzialmente
ridisegnata per rendere più confortevoli le attività proprie del parco
urbano, mentre nella parte sinistra l'unico
intervento che si propone è una sperimentazione di rinaturazione, in
un'area circoscritta, allo scopo
di elevare la qualità delle associazioni vegetali presenti.
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